9 Dicembre 2022
Dichiarazione di Dublino: scienziati di tutto il mondo riconoscono l’importanza di carne e zootecnia
(di Andrea Bertaglio)
Finalmente qualcosa si muove per tutelare il settore zootecnico dalla disinformazione e far sì che il dibattito sulla produzione e il consumo di carne avvenga sulla base dell’evidenza scientifica. Per troppo tempo la zootecnia è stata vittima di semplificazioni, contornate da un approccio ideologico più che scientifico, mettendo a rischio un settore troppo prezioso per la società. In particolare, oggi è chiamato ad affrontare una doppia sfida senza precedenti: quella da un lato di aumentare la disponibilità di alimenti ad alto valore nutrizionale derivati dal bestiame, come carne, latticini e uova, che siano sani e sicuri, per aiutare a sfamare e soddisfare le esigenze nutrizionali della popolazione in crescita; dall’altro, i sistemi di produzione animale devono essere anche sostenibili per l’ambiente, contrastare i cambiamenti climatici, tutelare la biodiversità, la salute e il benessere degli animali nell’ambito di un approccio One Health.
Visto quindi il ruolo fondamentale dei sistemi zootecnici, è doveroso proteggerli e far sì che progrediscano sulla base dei più elevati standard scientifici. A questo proposito, gli scienziati di tutto il mondo si sono riuniti per fornire prove affidabili sull’importanza del ruolo dell’allevamento del bestiame per l’ambiente, per la salute umana, per l’economia e la società, sottoscrivendo la Dichiarazione di Dublino, un documento che dà finalmente voce alla scienza. Scienziati esperti di fama internazionale, che studiano e fanno ricerca in modo onesto, con professionalità e successo, raccoglieranno evidenze scientifiche dei benefici nutrizionali e sanitari della carne e dei prodotti di origine animale, della sostenibilità ambientale dell’allevamento, e dei suoi valori socio-culturali ed economici al fine di raggiungere una visione equilibrata e veritiera del futuro della zootecnia, proponendo soluzioni per i numerosi miglioramenti possibili.
Dalle evidenze raccolte sta emergendo senza più ombra di dubbio che il bestiame è insostituibile per mantenere un flusso circolare dei materiali in agricoltura, riciclando le grandi quantità di biomassa non commestibile, generate come sottoprodotti durante la produzione di alimenti per l’uomo. Il bestiame è indispensabile per convertire questi materiali e produrre alimenti che forniscono proteine di alta qualità e una varietà di nutrienti essenziali e composti che promuovono la salute. Le evidenze bio-evolutive, antropologiche, fisiologiche ed epidemiologiche sottolineano che il consumo regolare di carne, latticini e uova, come parte di una dieta equilibrata è vantaggioso per gli esseri umani, specialmente nelle fasce di popolazione con fabbisogni più elevati, come bambini e adolescenti, donne in gravidanza e in allattamento, e anziani. Per millenni l’allevamento del bestiame ha fornito all’umanità cibo, abbigliamento, energia, letame, occupazione e reddito, creando un’alimentazione sana e mezzi di sussistenza sicuri.
Quella di bestiame è anche la forma più frequente di proprietà privata di beni nel mondo e costituisce la base del capitale finanziario di numerose comunità rurali. In alcune di esse, il bestiame è uno dei pochi beni che le donne possono possedere, rappresentando dunque un punto di ingresso verso l’emancipazione femminile, soprattutto laddove le condizioni sociali la rendono più difficile da raggiungere. I ruminanti sono anche in grado di valorizzare terreni marginali che non sono adatti alla produzione diretta di cibo umano. Inoltre, i sistemi di allevamento ben gestiti che applicano principi agro-ecologici possono generare molti benefici, come il sequestro del carbonio, il miglioramento del suolo, la tutela della biodiversità, la protezione degli spartiacque e la fornitura di importanti servizi ecosistemici. I progressi nelle scienze animali e nelle tecnologie stanno attualmente migliorando le prestazioni del bestiame, riducendone le emissioni di gas serra, molto più velocemente che in qualsiasi altro momento storico. Il bestiame sostenibile rappresenta una soluzione per le importanti sfide odierne, al fine comune di tutelare l’unica Terra che abbiamo.
Molte di queste evidenze sono state discusse in un importante evento internazionale tenutosi recentemente a Dublino: “The Societal Role of Meat – What the Science Says”, (Il ruolo sociale della carne – Cosa dice la scienza), organizzato dal Teagasc, l’Autorità irlandese per l’agricoltura e lo sviluppo alimentare. Nella capitale irlandese, diversi esperti internazionali hanno dato vita ad un dibattito scientifico sull’importanza della carne nella società di oggi. Tutti i partecipanti in possesso di credenziali accademiche e scientifiche sono stati invitati a sostenere e firmare la Dichiarazione di Dublino e tutte le presentazioni dei relatori verranno pubblicate in edizione peer-reviewed di Animal Frontiers a marzo 2023. Non possiamo che invitare anche gli scienziati italiani che lavorano a contatto con il settore zootecnico di fare lo stesso, sottoscrivendo appunto la Dichiarazione. Cosa che può essere fatta semplicemente attraverso questo link: https://www.dublin-declaration.org/sign.
La Dichiarazione di Dublino
I sistemi zootecnici devono progredire sulla base dei più elevati standard scientifici. Sono troppo preziosi per la società per diventare vittime della semplificazione, del riduzionismo o del fanatismo. Questi sistemi devono continuare a essere integrati e avere un’ampia approvazione da parte della società. Per questo, agli scienziati viene chiesto di fornire prove affidabili dei loro benefici nutrizionali e per la salute, sostenibilità ambientale, valori socio-culturali ed economici, nonché soluzioni per i numerosi miglioramenti necessari. Questa dichiarazione mira a dare voce ai tanti scienziati nel mondo che ricercano diligentemente, onestamente e con successo nelle varie discipline al fine di raggiungere una visione equilibrata del futuro dell’allevamento.