18 Settembre 2024
IA: le vocali del futuro, anche nel business
(Di Giovanni Facchini)
IA: nella lingua italiana i gruppi di due (o tre) vocali come questo sono associati ai dittonghi, da pronunciare con una unica emissione di fiato. Oggi IA (o AI “all’inglese”), trascendendo la grammatica stretta, per molti è invece istintivamente associato all’idea di futuro. L’Intelligenza Artificiale, infatti, include e sottintende tutti i crismi del futuro: minaccia, opportunità, incognita, potenziale, sfida ed eccitazione ma anche scetticismo e crescita.
Nessuna di queste caratterizzazioni è necessariamente vera o falsa; a fare la differenza è l’approccio riservato a tale nuova modalità di intendere il paradigma sociale ed economico. Comprendere del resto è il primo passo da compiere per scegliere e agire. Al di là della frenesia del nuovo, esiste proprio la ragione della convenienza, della strategia. In definitiva, la scelta su come impiegare e sfruttare il potenziale dell’Intelligenza Artificiale poggiando saldamente le suole sulla certezza che essa è uno strumento e che, come tale, non costituisce il Graal per ogni bisogno quanto piuttosto un’enorme occasione di miglioramento nei contesti applicativi appropriati. Sposare questa visione con il business è inevitabilmente decisivo.
L’Intelligenza Artificiale è infatti giunta a un punto di maturazione tale da generare output significativi non più ignorabili. Nonostante l’impronta dell’IA possa sembrare fresca e sdruccevole, la verità è che essa ha potuto sagomarsi in decenni di evoluzione; non deve stupire dunque che le prime tracce di IA risalgano agli anni ‘50/’60 del secolo scorso. La somma di consapevolezze maturate sino ad ora in materia ha, parrebbe definitivamente, fatto emergere una certezza: l’adozione di questa tecnologia nei processi aziendali può portare a risultati significativi in termini di efficienza produttiva, capacità previsionale, analisi dei dati e creazione di contenuti in grado di fare la differenza e rendere obsoleti e non competitivi i business che decideranno semplicemente di ignorare tale strumento.
Tuttavia, c’è un divario evidente nell’adozione dell’IA tra le grandi imprese, dove il 67% ha già progetti in corso, e le PMI, ferme solo al 18%. Tra le cause che ostacolano questa diffusione tra le PMI, vi è la mancanza di informazione e formazione. Le fonti non competenti spesso generano confusione e incertezza, impedendo agli imprenditori e ai manager di comprendere i potenziali casi d’uso per la propria azienda e la roadmap necessaria per l’adozione dell’IA nei processi. Tali evidenze, raccolte dall’Osservatorio AI del Politecnico di Milano, sono corroborate da un’ulteriore segmentazione realizzata dal medesimo Istituto, secondo il quale: il 12% delle aziende italiane è “In ritardo”, il 25% è “Entusiasta”, il 29% è “In cammino”, il 23% è “Apprendista” e l’11% è “Avanguardista” (Dispongono della tecnologia e delle competenze per portare a regime le iniziative di AI con successo).
Insomma, l’Intelligenza Artificiale rappresenta la chiave per sbloccare il potenziale in alcuni casi inespresso e in altri ottimizzabile delle aziende e, di conseguenza, posizionarsi sul mercato in modo più competitivo. Assieme alla sostenibilità, l’IA rappresenta sempre più un driver imprescindibile per le Aziende. Proprio per questo, IVSI e ASSICA hanno abbracciato anche la mission di supportare le Aziende nella comprensione, accesso e utilizzo dell’IA, sviluppando un approfondito palinsesto di iniziative didattiche.
IA, QUESTA SCONOSCIUTA: I PERCORSI PROMOSSI DA IVSI E ASSICA PER VEDERCI CHIARO
Nell’ottica di concretizzare un pragmatico supporto alle aziende della salumeria italiana, l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, in collaborazione con ASSICA, ha – con coerenza rispetto al proprio animus – accettato dunque l’articolata sfida di continuare a offrire formazione alle aziende del settore sui temi più importanti e significativi, non solo per il comparto, ma per il fare impresa. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un irrobustimento costante dell’offerta formativa dedicata alle aziende. Assieme agli altri temi, quello della sostenibilità ha senza dubbio rappresentato il principale oggetto di attenzione in tal senso.
Tuttavia, nel DNA della nuova presidenza, guidata da Marella Levoni, ruolo significativo occuperà – e già occupa – una fitta impalcatura di attività avvitate attorno proprio all’IA. Era del resto stata la stessa Levoni durante l’Assemblea annuale di ASSICA – andata in scena lo scorso giugno a Bologna – a ribadire la forte volontà di presidiare tale cruciale ambito, dichiarando che “IVSI è molto attivo e attento ad affiancare le imprese nell’articolato percorso di innovazione e sviluppo, offrendo alle aziende consorziate percorsi formativi incentrati sullo sviluppo sostenibile e sulla comprensione e le opportunità connesse all’intelligenza artificiale”.
Due al momento le iniziative inserite in programma. Prima dell’estate, a luglio, l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani e ASSICA hanno organizzato insieme a MADE Competence Center 4.0 – nato per realizzare attività di orientamento, formazione e finalizzazione di progetti di trasferimento tecnologico con le aziende sui temi dell’industria 4.0 e per supportare le imprese manifatturiere nel percorso di trasformazione digitale – un incontro formativo dedicato alla migliore comprensione dell’Intelligenza Artificiale e del suo impiego strategico in azienda.
Al centro degli interventi, tenuti da referenti del Politecnico di Milano, si è potuto esplorare l’essenza dell’IA: dalle definizioni ai cenni storici, per poi entrare nel dettaglio delle opportunità connesse a tale tecnologia; previsione della domanda e dei consumi, digitalizzazione documentale, interazione con terze parti, riconoscimento immagini e manutenzione predittiva sono stati i topics maggiormente messi in risalto.
Non solo formazione verticale, ma anche supporto personalizzato. Infatti, l’incontro è stato propedeutico a un più completo percorso didattico costruito sempre con MADE e caratterizzato da un coinvolgimento progressivo attraverso tre fasi: informazione, formazione e roadmap, ovvero analisi dell’attuale stato dei processi aziendali e creazione di una strategia personalizzata per sviluppare un piano di adozione graduale della tecnologia.
La seconda iniziativa formativa – ora alle prime battute – coincide con il ciclo didattico in quattro incontri sui temi dell’Intelligenza Artificiale Generativa organizzato da IVSI con la società The Vortex, leader nella formazione con programmi educativi per le aziende sull’AI. Tale percorso ha quindi l’obiettivo di diffondere consapevolezza sull’Intelligenza Artificiale Generativa, la sua natura e i suoi limiti, condividere opportunità ed esempi pertinenti per le Aziende del settore, su come utilizzare questi strumenti nella propria attività quotidiana, stimolare il confronto e la consapevolezza alla luce dell’AI ACT europeo e altre normative di settore e approfondire conoscenze specifiche sull’AI e i suoi impieghi in diversi ambiti aziendali.