30 Aprile 2023

Lenti: “Massimo impegno a investire e aumentare le nostre esportazioni verso i mercati ritenuti strategici”

Nel 2022 le esportazioni di salumi hanno registrato un -0,4% a volume, ma un +7,4% a valore. Su questo risultato ha pesato il problema della Peste Suina Africana, che ha bloccato le esportazioni in Cina, Giappone, Taiwan, Thailandia, Perù, Messico, Ecuador, etc. Il dato a volume, nonostante la lieve flessione, è estremamente positivo perché significa che le nostre aziende sono state in grado di recuperare le mancate vendite nei Paesi che hanno fermato l’import, con una performance per nulla banale.

In più, il dato in valore, +7,4%, vuol dire che c’è stato un riconoscimento sul prezzo da parte della distribuzione estera, a differenza di quanto avvenuto in Italia. Resta il fatto che ci sono segnali preoccupanti: nel trimestre ottobre-dicembre l’export ha segnato un -7,2% in volume e un +4,4% in valore; quindi, si è invertita la tendenza di crescita dei volumi oltreconfine. Il 2023 dunque è ripartito in salita e richiederà molto lavoro sia da parte delle nostre aziende sia da parte delle Autorità del nostro Paese.

Penso in particolare alla PSA che deve essere eradicata velocemente, credo che a oggi anche i Paesi che attuano la regionalizzazione, siano più cauti nell’importazione di prodotti italiani e questo rischia di farci perdere quote di export importanti. Da parte nostra sarà massimo l’impegno a investire e aumentare le nostre esportazioni verso quei mercati che riteniamo strategici, sia quelli che hanno regionalizzato sia quelli con i quali sono in corso delle trattative.

Penso in particolare agli Stati Uniti che sono il Paese che è cresciuto di più fra i principali mercati di destinazione dei nostri salumi, anche perché le aziende hanno investito sugli impianti di affettamento in loco e, dato che negli USA il consumo di affettati è particolarmente elevato rispetto a quelli del banco servito, ne hanno tratto beneficio.

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