18 Settembre 2023

PSA: il governo convoca tutti

(Di Giovanni Pallavicini)

Il caldo agostano non porta con sé solo vacanze e viaggi, ma in questo 2023 ha portato anche la comparsa di alcuni (pochi) focolai di PSA tra i suini d’allevamento. Se possiamo stare più che tranquilli sul fronte salute umana dal momento che il virus della PSA, noto da decenni, è comprovato non possa trasferirsi all’uomo, forte preoccupazione rimane invece per la filiera suinicola. Il virus animale non ha infatti né cura né vaccino al momento, per cui alla sua comparsa l’unica “arma” per affrontarlo è abbattere tutti i suini presenti in un determinato raggio di alcuni chilometri dall’epicentro. A seconda delle zone, questo può voler dire decimare il patrimonio suinicolo nazionale con buona pace dei difensori estremi del 100% Made in Italy e soprattutto con enormi danni per una filiera che sviluppa oltre 10 miliardi di euro di valore alla produzione, dà lavoro a oltre 30.000 famiglie, esporta quasi 2 miliardi di euro e annovera il maggior numero di salumi DOP invidiati in tutto il mondo.

L’IMPEGNO DELLA POLITICA

Per affrontare con prontezza, decisione e incisività una situazione che perdura da gennaio 2022, il sottosegretario alla Salute Gemmato, insieme al sottosegretario all’agricoltura La Pietra, hanno convocato una riunione con tutte le rappresentanze della filiera per fare il punto della situazione. La riunione, presieduta dal ministro Lollobrigida insieme al Ministro della Difesa Crosetto, si è svolta lo scorso 31 agosto presso le sale del Ministero della Difesa. In apertura di riunione i sottosegretari e il Commissario alla PSA, Vincenzo Caputo, hanno riepilogato gli sforzi finora messi in campo dal governo per arginare la diffusione della malattia tra gli animali selvatici ricordando di aver provveduto a snellimenti burocratici e a significativi cambiamenti nell’assetto del ruolo del Commissario che hanno inevitabilmente richiesto tempo per modificare le norme vigenti, ma che ora rendono possibile l’attuazione di una serie concreta di azioni. Il ministro Lollobrigida ha poi voluto sottolineare come il dicastero agricolo, nonostante non abbia competenza specifica in tema di malattie veterinarie, abbia sempre profuso il massimo sforzo non solo per favorire il contrasto alla malattia, ma anche per mantenere solide relazioni commerciali internazionali al fine della salvaguardia dell’export dei prodotti della filiera suinicola verso i Paesi Terzi.

CONTENIMENTO DELLA FAUNA SELVATICA

Lo stesso Commissario Caputo è intervenuto ribadendo il fondamentale ruolo di coordinamento con le regioni a cui va il suo personale ringraziamento per la prontezza e la disponibilità d’azione fin qui manifestate. Non da ultimo, la mattina stessa del 31 agosto con l’approvazione in commissione agricoltura della Conferenza Stato-Regioni del nuovo piano nazionale di eradicazione e abbattimenti della fauna selvatica dei cinghiali. Il ministro Crosetto è poi intervenuto per confermare l’impegno dell’esercito italiano a fianco di cacciatori volontari e selettori professionisti per il contenimento della fauna selvatica, ancora oggi il principale veicolo di diffusione e contagio della malattia animale. Vista la situazione contingente, il ministro Crosetto ha inoltre annunciato una maggior disponibilità di uomini e mezzi su richiesta delle Regioni interessate per l’esecuzione tempestiva del sopra citato piano di abbattimento ed eradicazione approvato la mattina stessa dalla commissione agricoltura della Conferenza Stato-Regioni.

TUTELA DELLA FILIERA

I ministri hanno poi lasciato spazio al tavolo per i commenti e le considerazioni dei partecipanti. Primo degli intervenuti, il Presidente di ASSICA, Pietro D’Angeli, ha colto l’occasione per sollecitare il governo a un’azione davvero più tempestiva e concreta, ricordando come finora si siano scritti ottimi piani, ma non siano poi seguite azioni concrete del medesimo livello e soprattutto con l’efficacia attesa. D’Angeli si è poi soffermato sui numeri del settore per ribadire l’importanza della filiera suinicola nell’economia del Paese, ha ricordato come la PSA non possa in alcun modo essere considerata come un’opportunità di sviluppare filiere legate alla carne di cinghiale e ha proposto indicazioni chiare verso una rapida gestione del problema: individuazione di risorse competenti in grado di adottare un approccio metodico e sistematico per l’attuazione delle Al Ministero della Difesa per tentare un cambio di passo iniziative, istituzione immediata di un fondo per le attività di eradicazione e per gli indennizzi a tutta la filiera.

All’intervento di D’Angeli è seguita una prima replica vivace da parte del ministro Lollobrigida che ha tenuto a precisare come questo governo, in carica solo dall’ottobre 2022, non abbia perso tempo sul tema procedendo speditamente nell’apportare quegli aggiustamenti burocratici e operativi ritenuti indispensabili per attuare la propria strategia di contenimento della PSA. Apprezzando i suggerimenti del Presidente ASSICA, il ministro ha poi invitato gli altri presenti a intervenire.

A turno i Presidenti di Coldiretti, Confagricoltura, CIA, delle associazioni cooperative del mondo agroalimentare, di UNICEB e di UNAITALIA hanno espresso ai ministri l’urgenza legata alla messa a terra degli interventi di eradicazione, la necessità di reperire risorse dedicate a queste iniziative, la piena disponibilità a collaborare con le istituzioni per favorire la diffusa adozione di misure di prevenzione ulteriori rispetto a quelle già in essere per aumentare il livello di contrasto alla diffusione della PSA.

Al termine dell’incontro, ringraziando tutti i presenti per la costruttiva partecipazione e i contributi concreti, il ministro Lollobrigida ha promesso l’istituzione di un tavolo di coordinamento permanente tra tutti i rappresentanti presenti alla riunione corrente e la sburocratizzazione degli interventi e delle misure necessarie ad assicurare una capacità di intervento rapido da parte di tutte le istituzioni coinvolte.

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