3 Dicembre 2023

Riforma qualità e promozione: successo del Sistema Italia

(Di Michele Spangaro)

Accordo raggiunto nel pomeriggio del 24 ottobre scorso fra i negoziatori di Consiglio (il Ministro spagnolo Luis Planas, Presidente di turno del Consiglio AGRIFISH), Parlamento europeo (l’on. Paolo De Castro, vedi foto) e Commissione (il Commissario Janusz Wojciechowski). Il testo dell’accordo, dopo il lavoro redazionale che è in via di completamento, giungerà sul tavolo del Comitato Speciale Agricoltura del Consiglio, che dovrà dare il via libera formale con una lettera di conferma.

RIFORMA DOP E IGP: NUOVO REGOLAMENTO UE

Il Parlamento avvierà – a sua volta – le formalità per l’approvazione finale con un voto singolo di approvazione dell’accordo in Commissione AGRI, probabilmente durante la seduta del 27-28 novembre 2023; il definitivo via libera da parte della Plenaria avverrà verosimilmente fra gennaio e febbraio 2024. La pubblicazione del nuovo regolamento in Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea e la successiva entrata in vigore dovrebbero avvenire, a seguire, nei primi mesi del 2024. Tutti gli obiettivi di ASSICA sono stati raggiunti: il risultato va al di là di ogni più rosea aspettativa, tenendo conto delle difficoltà di un negoziato che ha visto – specialmente in Consiglio – la maggior parte degli Stati membri ostili al sistema delle indicazioni geografiche dell’UE. L’accordo conferma la visione politica delle IG come uno dei pilastri di sviluppo agroalimentare dell’Unione Europea.

La strategia adottata – stretta e costante collaborazione tra Ministero, Paolo De Castro e ASSICA da sola o in collaborazione con gli altri portatori d’interesse – rappresenta un esempio di “buone pratiche” di successo sui dossier comunitari; tutto ciò arricchito dalla cooperazione costante e qualificata della nostra Rappresentanza Permanente a Bruxelles, che non ha mai fatto venire meno il proprio supporto tecnico-politico. Un modus operandi – quello descritto – che dovrebbe essere adottato sempre più spesso in futuro, fino a diventare la normalità operativa del Sistema Italia a Roma e Bruxelles. Di seguito offriamo alcune anticipazioni sui punti di maggior interesse per il settore.

CONSORZI E CONSORZI RICONOSCIUTI

Ha prevalso l’impostazione del Consiglio che lascia le tematiche relative a composizione – non definendo cosa significa “produttore” e cancellando la definizione di “Consorzio” – rappresentatività e inquadramento giuridico in mano agli Stati membri. Alcuni poteri – incluso le pratiche svalorizzanti – che chiedeva il Parlamento europeo si applicheranno a tutti i Consorzi (riconosciuti o non). Qualora un Consorzio sia riconosciuto (la decisione viene lasciata allo Stato membro), lo stesso avrà la possibilità (non l’obbligo) di esercitare ulteriori poteri, tra cui la programmazione produttiva con riferimento alla quale si registra l’incremento temporale – da 3 a 6 anni – per i piani di regolazione dell’offerta. Agli Stati membri verrà inoltre riconosciuta la possibilità di introdurre sistemi di contributi erga omnes, che prevedano l’obbligo per tutti i produttori di sostenere i costi del Consorzio per lo svolgimento delle attività previste dal regolamento.

CLAUSOLA DI RIPARTIZIONE DEL VALORE

Ha prevalso la posizione del Consiglio volta a non introdurre alcuna clausola vincolante di ripartizione del valore lungo la filiera. Nel testo finale rimane solo un generico obiettivo di creare valore aggiunto, contribuire a una equa concorrenza lungo la filiera, a un equo ritorno economico per i produttori e al raggiungimento degli obiettivi della politica di sviluppo rurale. Inoltre, i Consorzi avranno la possibilità – ma non l’obbligo – di redigere clausole di condivisione del valore lungo la filiera per i propri membri.

DEROGA SULL’ORIGINE DEI MANGIMI

Sul tema lo Stato membro potrà decidere sulla deroga nazionale temporanea alle percentuali di origine degli alimenti per animali; la relativa decisione dovrà essere comunicata alla Commissione, la quale ne prenderà semplicemente atto. Tale aspetto costituiva indubbiamente una delle priorità per la filiera zootecnica poiché indispensabile per garantire la specificità del nostro Made in Italy. La deroga può essere riconosciuta per una gamma di motivazioni – geografiche, politiche, socioeconomiche – chieste espressamente da ASSICA. La deroga potrà essere concessa solo se non svuota completamente il legame con il territorio.

UTILIZZO DELLE IG COME INGREDIENTE NEI PRODOTTI TRASFORMATI

Vengono introdotti dei requisiti base per tale utilizzo, tra cui l’obbligo per i trasformatori di indicare in etichetta la percentuale di prodotto IG all’interno del prodotto trasformato, che dovrà essere sufficiente a caratterizzare quest’ultimo, e il divieto di contemporaneo utilizzo di altri prodotti comparabili alla IG. Inoltre, nel caso in cui esistano Consorzi riconosciuti, i trasformatori saranno obbligati a informarli, mediante notifica scritta, dell’utilizzo della IG e dovranno attendere un avviso di ricevimento scritto che potrà includere indicazioni sul corretto utilizzo del riferimento alla IG. Gli Stati membri avranno poi la possibilità di rafforzare ulteriormente questo sistema, regolando il livello nazionale mediante una procedura autorizzativa.

OBBLIGO DI INDICAZIONE IN ETICHETTA DELL’OPERATORE

Le ultime versioni del testo prevedevano l’obbligo di indicazione del produttore, che dovrebbe essere stata sostituita – su nostra istanza – dall’indicazione dell’operatore inteso come “persona fisica o giuridica che svolge attività soggette ad uno o più obblighi previsti dal disciplinare di produzione”; questo indirettamente significherebbe riferirsi a un operatore iscritto al sistema nazionale di controllo. L’obbligo non dovrebbe applicarsi alle IG con etichetta uguale o inferiore ai 10 cm quadrati. In merito a questo punto ci riserviamo, se del caso, ulteriori comunicazioni una volta effettuata una precisa disamina della formulazione finale del testo.

OBBLIGO INDICAZIONE IN ETICHETTA DELL’INGREDIENTE PRINCIPALE DELLE IGP

Fino a pochi giorni fa il Parlamento europeo chiedeva l’obbligo di indicazione di diversi livelli geografici o, in alternativa, UE e NON-UE, o entrambi. Tuttavia, è prevalsa la posizione del Consiglio che ha fatto eliminare completamente tale disposizione.

SOSTENIBILITÀ

Per poter meglio comunicare ai consumatori l’impegno dei produttori è stata inserita la richiesta di elaborazione da parte dei Consorzi – inizialmente su base volontaria – di un rapporto di sostenibilità che spieghi ciò che svolgono in termini di sostenibilità ambientale, economica, sociale e di rispetto del benessere animale. Al contempo, è stata eliminata la delega alla Commissione volta a definire, tramite atti delegati, le norme di sostenibilità in diversi settori e i criteri per il riconoscimento delle norme di sostenibilità esistenti, in quanto tale meccanismo sarebbe andato contro la tutela delle specificità delle singole produzioni e delle singole filiere produttive.

PROTEZIONE ONLINE

È stata introdotta la protezione online e sul sistema dei domini, che dovrà diventare ex-officio tramite un sistema di geo-blocking che obbligherà gli Stati membri a bloccare l’accesso a tutti i contenuti evocativi di una IG, anche grazie a un alert system sviluppato da EUIPO.

RUOLO DELL’EUIPO

Viene chiarito definitivamente anche uno dei punti più discussi del regolamento, ovvero il ruolo dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo). Il testo chiarisce che l’Euipo dovrà avere un ruolo consultivo e solo su questioni amministrative; l’interlocutore dei produttori, pertanto, resterà la Commissione europea, consolidando in tal modo il legame tra i marchi della qualità europea e lo sviluppo delle aree rurali.

CONDIVIDI L’ARTICOLO
Torna in alto