18/04/2017

A colloquio con Giustina Li Gobbi, exhibition director di TUTTOFOOD

Sta per iniziare la nuova edizione di TUTTOFOOD. Quali le principali novità di questa edizione?
Tra le novità espositive di TUTTOFOOD 2017 si segnalano le due nuove aree nate dall’accordo con Verona-fiere: Fruit&Veg Innovation, che integra l’offerta della IV gamma, e Wine Discovery, spazio dedicato alle eccellenze del vino curato da Vinitaly International Academy.
TUTTOHEALTH è invece l’area dedicata ai prodotti salutistici, bio, vegetariani-vegani, che integra Spazio Nutrizione e che ha ricevuto il patrocinio di Ministero della Salute.
TUTTOSEAFOOD (ittico) sarà completato da un’area focalizzata sulle risorse marine sostenibili in collaborazione con Blue Sea Land, Expo internazionale dei Distretti Agroalimentari del Mediterraneo, del Medioriente e dell’Africa.
Infine, da segnalare la partnership con Seeds&Chips, il Global Food Innovation Summit punto di riferimento internazionale per la Food&AgTech, che sarà ospitato all’interno della manifestazione. Ideato e curato da Marco Gualtieri, Seeds&Chips coinvolge centinaia di startup, aziende, università, istituzioni, investitori, acceleratori e incubatori, opinion leader e policy maker. Oltre ad ampliare il percorso espositivo di TUTTOFOOD 2017 con due padiglioni (8/12), dove presenteranno le loro proposte tecnologiche importanti aziende e realtà istituzionali, Seeds&Chips prevede anche un calendario di decine di conferenze con autorevoli relatori ed esperti del settore.

“Milano Food City” (il fuori salone a Milano con una serie di eventi e appuntamenti dedicati al food). Da cosa nasce questa idea?
L’idea di partenza è stata di mantenere vivo lo spirito di EXPO, che aveva visto una compenetrazione e un interscambio completi tra il momento espositivo e la città. Il cibo è un argomento che riguarda tutti, nessuno escluso, e su di esso si è costruita nei secoli una cultura di cui l’Italia è il principale alfiere nel mondo.
L’EXPO ha consacrato definitivamente il ruolo di Milano tra le capitali del food non solo italiano, ma anche internazionale. Week&Food è un motivo in più per non mancare: quest’anno, per la prima volta, TUTTOFOOD si apre alla città portando la professionalità dei suoi espositori e visitatori a incontrare appassionati gourmand, turisti e cittadini con Week&Food, una settimana di eventi, dagli show-cooking agli aperitivi esclusivi, che animeranno i luoghi più emblematici della città. Week&Food sarà il cuore business di Milano Food City, la nuova iniziativa che porta finalmente anche nel settore enogastronomico la fortunata formula delle “settimane” applicata con successo al Furniture e al Fashion. Nate per impulso di TUTTOFOOD, Milano Food City e Week&Food consacreranno Milano la capitale anche della “terza F” del made in Italy come lo è già delle altre due.

L’internazionalizzazione è sempre stata una delle principali caratteristiche che contraddistingue TUTTOFOOD. Quanto conta oggi per voi questa prerogativa?
Milano è la location a cui guardano gli operatori internazionali quando vogliono capire in che direzione si stanno evolvendo il Made in Italy agroalimentare, il fuori casa, i gusti dei consumatori, con la sua presenza. Milano è un laboratorio dove vengono testati i gusti di domani, con la sua grande presenza di ristoranti stellati, per esempio. Lo testimonia anche il fatto che è il luogo scelto dalle grandi catene internazionali per testare i loro format più innovativi. In questo quadro l’internazionalizzazione è stata una scelta naturale per noi.

TUTTOFOOD nel corso delle edizioni ha registrato una continua crescita sia per dimensioni degli spazi espositivi, sia per numero di espositori e visitatori. Come si posiziona oggi la manifestazione rispetto ai principali competitors internazionali?
Attualmente TUTTOFOOD è la più grande e la più internazionalizzata manifestazione in Italia e questo è un grandissimo risultato, considerando che si tratta di una fiera giovane, che ha ottenuto questi risultati in solo sei edizioni. Il nostro obiettivo non è imitare manifestazioni estere, che hanno ciascuna una propria personalità secondo i mercati in cui si sono storicamente sviluppate, ma posizionarsi a pari livello con esse in termini di autorevolezza con la nostra specificità, che è quella del luogo dove il made in Italy incontra le tendenze mondiali.

Quanti sono i buyer previsti a Milano?
Abbiamo effettuato un forte investimento sui buyer, che vengono selezionati con criteri molto stringenti. Sono oltre 3.000 i buyer profilati direttamente da Fiera Milano, che provengono al 51% dall’Europa, il 16% dal Nordamerica e per l’11% dall’Asia. Da Africa e Medio Oriente proviene un ulteriore 7% ciascuno, il 5% dal Sudamerica e il 2% dall’Oceania.

Quali sono i principali Paesi presenti a questa edizione? Il Paese focus?
Tra gli espositori si registra in generale l’incremento nel numero di interlocutori internazionali di qualità. I primi 10 paesi esteri espositori sono Spagna, Grecia, UK, Portogallo, Francia, Cina, Corea, USA, Algeria, Slovenia.

Molti operatori del settore agroalimentare indicano la concorrenza fieristica italiana come un fattore di criticità del sistema Paese. Crede che in futuro ci potranno essere alleanze per creare un’unica fiera italiana del prodotto agroalimentare?
In questa edizione noi presentiamo già due alleanze, una con Veronafiere da cui nascono Fruit&Veg Innovation e Wine Discovery, e una con Seeds&Chips che quest’anno sarà ospitata all’interno di TUTTOFOOD. Non c’è dubbio che nell’economia globalizzata siano necessarie dimensioni maggiori ed economie di scala per rimanere al livello dei nostri competitor esteri, quindi le alleanze non possono che essere benvenute, a patto che, naturalmente, siano sinergiche ed efficaci.

In conclusione, cosa si aspetta da questa edizione di TUTTOFOOD?
In questa edizione puntiamo innanzitutto a consolidare gli ottimi risultati del 2015, accrescendo ulteriormente l’internazionalità della manifestazione e accentuando il focus sulla condivisione delle conoscenze, che può contare tra l’altro su una serie di partnership istituzionali con associazioni di categoria, analisti di settore e altre organizzazioni, che poche manifestazioni in Italia possono vantare, anche in altri settori.

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