01/07/2022
Assemblea ASSICA: gli interventi dei relatori
Lo scorso 22 giugno, presso Casina Valadier a Roma, ha avuto luogo l’Assemblea Generale dei Soci ASSICA. Dopo la seduta privata, che ha visto l’adempimento agli oneri statutari e la nomina dei nuovi componenti dei vari Organi associativi, si è tenuto l’evento dal titolo “Il settore delle carni suine e dei salumi tra criticità e prospettive: il ruolo di Istituzioni e Imprese per un impegno condiviso. Presentazione del Programma di sostenibilità di Assica”.
All’incontro, moderato da Barbara Capponi (Giornalista Rai), hanno preso parte anche alcuni autorevoli rappresentanti del mondo istituzionale, affrontando temi importanti per il settore, dall’aumento dei costi di produzione legati a quelli delle materie prime, alla situazione attuale della peste suina africana, che minaccia il comparto, fino ai progetti in ambito di sostenibilità, per proseguire con l’evoluzione del modello di business attuale, verso una filiera più virtuosa. Di seguito si riporta il resoconto degli interventi dei tanti relatori intervenuti, con la possibilità di rivivere l’evento e gli speech andati in onda anche in diretta streaming.
On. STEFANO PATUANELLI – Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
I lavori sono stati aperti dal saluto del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli che, a causa di impegni improrogabili, ha dovuto disdire la propria partecipazione in presenza ma ha affidato ad un video messaggio il proprio contributo all’incontro. Il ministro, dopo aver ringraziato il presidente Lenti per l’invito e per la costante collaborazione fra il ministero e l’associazione, si è congratulato per il lavoro svolto dalle aziende del settore nell’ultimo anno, sia guardando ai dati raggiunti sul mercato interno che sui mercati internazionali, ma anche e soprattutto per l’impegno preso con la decisione di dotarsi di un Programma di sostenibilità che proietti lungo tutta la filiera – di qui in futuro – i propri valori, verso un nuovo modello di business, più sostenibile e più in linea con le richieste del mondo moderno.
Il ministro ha poi sottolineato la grande capacità del settore di reggere agli urti generati dall’aumento dei costi delle materie prime, continuando a produrre prodotti di qualità, che rappresentano un’eccellenza per il patrimonio agroalimentare italiano, dicendosi peraltro, preoccupato, vigile e attento all’evoluzione dei contagi da peste suina africana che rappresentano un’ennesima minaccia per il comparto. A questo proposito ha ricordato lo stanziamento di 50 milioni di euro, risorse del ministero, per fronteggiare l’emergenza con azioni mirate e un piano strategico finalizzato a contenere i contagi per scongiurarne la diffusione agli allevamenti. Ha poi annunciato l’adozione di due ulteriori provvedimenti per contenere l’impatto dell’aumento dei costi dell’energia derivato dal conflitto in Ucraina e per sostenere la filiera attraverso la valorizzazione dei suoi prodotti, con uno stanziamento di altri 15 milioni di euro per i prodotti DOP e IGP, contenuto in un Decreto dedicato.
Il ministro ha poi ricordato la sua posizione contraria all’adozione del sistema di etichettatura Nutriscore, ribadendo la necessità di valorizzare il prodotto a marchio tutelato soprattutto attraverso il suo legame con il territorio e non con un sistema di classificazione nutrizionale con evidenti limiti. Al termine del suo intervento ha poi plaudito l’iniziativa dell’associazione in materia di sostenibilità, a cui guarda con interesse, dicendosi fiducioso sulla possibilità di trasferire al consumatore i valori che identificano la filiera suinicola in questo ambito.
On. GIAN MARCO CENTINAIO – Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Successivamente è intervenuto in collegamento da remoto il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Gian Marco Centinaio, che ha commentato la situazione preoccupante relativa alla peste suina africana e alla siccità, specialmente al nord, lamentando la scarsa iniziativa delle istituzioni in fase preventiva negli anni passati, comportamento che ha portato a doversi ora muovere in rincorsa alle emergenze. Il ministero, ha ricordato, è impegnato per contenere i contagi con un piano concreto che eviti di trasformare l’emergenza di alcune delimitate aree in un’emergenza nazionale. Sempre sul problema della peste suina africana e alle difficoltà nelle esportazioni, in particolar modo in merito alle spese a carico delle aziende per la certificazione dei prodotti, si è detto disponibile a verificare disponibilità di fondi per consentire di sfruttare la normativa europea che consente che siano gli Stati membri a sostenere queste spese, come chiesto anche da ASSICA, come sostegno alle aziende in questo difficile periodo storico.
RUGGERO LENTI – Presidente ASSICA
La parola è passata al Presidente Ruggero Lenti, che ha tracciato un bilancio dell’ultimo anno di attività, il primo della sua Presidenza, per passare poi ad una analisi dei dati economici del settore e allo scenario attuale, che non manca di destare preoccupazione. Dopo un 2021 che ha dato diverse soddisfazioni in termini di produzione e consumi, nonché sul fronte export, la situazione della peste suina africana e la concreta minaccia alle esportazioni, unitamente al costante aumento dei costi – su tutti quelli dell’energia e delle materie prime, richiedono la collaborazione delle istituzioni a sostegno di un settore fortemente toccato da queste dinamiche.
Il presidente si è soffermato sulla capacità del settore di rispondere in modo positivo agli effetti della pandemia, dimostrando ancora una volta di reagire con forza e ottenere risultati positivi dopo un periodo negativo. Le contingenze dell’ultimo anno, dalla peste suina africana agli effetti del conflitto in Ucraina, costringono però le aziende di trasformazione a gestire una situazione complessa che non possono affrontare da sole: per questo il presidente ribadisce la necessità di coinvolgere anche tutti gli altri attori della filiera, come parti direttamente interessate di un processo che non può che essere condiviso. Il presidente si è soffermato poi sull’etichettatura nutrizionale fronte pacco (FOP) citando la posizione di ASSICA e di altre associazioni di categoria del settore alimentare, contrarie all’adozione del Nutriscore.
Il governo, ha ricordato Lenti, si è attivato per tempo e in maniera lodevole, comunicando immediatamente una posizione analoga alla nostra e proponendo di concerto con le rappresentanze dei settori interessati un sistema alternativo, più preciso, formativo e scientificamente più attendibile per il consumatore, denominato NutrInform battery. Attraverso questo sistema di etichettatura nutrizionale, infatti, si assicura corretta e trasparente informazione al consumatore, senza dettare scelte preconcette e senza che nessun prodotto del nostro comparto venga demonizzato a priori, soprattutto quando si tratta di prodotti della tradizione, legati al territorio. Lenti ha annunciato l’approvazione del Codice Etico dell’associazione da parte dell’Assemblea dei Soci ASSICA, una carta attraverso la quale le aziende hanno scelto di darsi regole condivise, nel rispetto di un’etica comune, seguendo l’applicazione dei principi, dei valori e della visione che il settore ha dei propri prodotti, del proprio lavoro e del proprio futuro. Ha poi voluto introdurre la prima edizione del Programma Sostenibilità di ASSICA, alla cui stesura ha collaborato direttamente anche l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, riassumendo il lavoro che ha portato l’associazione a dotarsi di un documento unico nel suo genere a livello associativo, per supportare le aziende nel lavoro di transizione verso un modello più sostenibile.
MASSIMILIANO VALERII – Direttore Generale CENSIS
Successivamente la parola è passata al direttore generale del Censis Massimiliano Valerii, che ha commentato uno studio condotto per conto di ASSICA e UnaItalia, presentato in anteprima alla stampa nel mese di aprile. Lo studio mira a tracciare scenari e prospettive per il settore della carne e dei salumi, partendo dall’analisi del rapporto fra questi prodotti e consumatori italiani. Dai dati condivisi, è emerso chiaramente come la carne e i salumi si confermano un elemento fondamentale della buona dieta italiana. Parlando di carne, non c’è grande distinzione – in questo senso – fra carne bianca e rossa: in quantità appropriate, la maggioranza degli italiani la considera parte integrante della propria alimentazione.
Lo studio presentato da Valerii ha evidenziato il grande rapporto fra i salumi della tradizione e i consumatori, che ne riconoscono il ruolo nutrizionale e sociale, soprattutto per l’impatto positivo che queste produzioni hanno sul territorio, diventando parte integrante delle comunità locali. L’analisi ha anche portato alla luce il rapporto del pubblico con le fake news sul settore agroalimentare ed in particolare sulle carni, registrando un aumento di consapevolezza da parte dei consumatori sulla natura falsa di molte affermazioni circolanti specialmente sui social network.
Le diverse alternative (veggie, a base di insetti o carne sintetica prodotta in laboratorio), ha evidenziato Valerii, non sono gradite allo stesso modo della carne tradizionale e, soprattutto, non vengono confuse con la carne da agricoltura e allevamento. Si registra una sempre crescente attenzione all’impatto degli alimenti sulla propria salute: sul cibo gli italiani vogliono un’informazione attendibile e scientificamente fondata insieme alla piena tracciabilità dei prodotti. Allo stesso modo, cresce la necessità di conoscere l’impatto dei cibi in tema di sostenibilità, soprattutto economica e sociale prima ancora che ambientale, in particolare attraverso l’etichetta, che è il primo grande strumento per conoscere meglio il prodotto dopo il marchio, ritenuto ancora depositario dei valori a cui il consumatore guarda per scegliere un prodotto.
Valerii si è poi soffermato ad analizzare il ruolo delle produzioni Made in Italy: all’estero, come ambasciatrici della nostra cultura e delle nostre eccellenze, e come fattore di grande impatto sul PIL nazionale, suddividendo i risultati del mercato interno e di quello estero.
FABIO DEL BRAVO – Direzione servizi per lo sviluppo rurale di ISMEA
A seguire è intervenuto Fabio Del Bravo di ISMEA, che ha tracciato un quadro del mercato mondiale e nazionale negli ultimi anni, partendo dall’impatto che la pandemia ha avuto sul sistema agroalimentare così come sull’approvvigionamento di materie prime e sui consumi, per passare poi alla repentina ripresa della domanda mondiale, avvenuta dopo la prima ondata pandemica. Il covid ha determinato una serie di problemi organizzativi e logistici nei principali scali mondiali, con conseguenti gravi rallentamenti delle catene di fornitura globali e aumenti vertiginosi dei costi dei trasporti e la situazione, una volta passata l’ondata pandemica con un ritorno lento alla normalità, è tornata a peggiorare in maniera importante dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina. Del Bravo ha infatti riportato la situazione dei prezzi delle materie prime agricole a livello europeo e mondiale, oltre alla situazione degli stock di magazzino dei mangimi per allevamento (mais e soia), descrivendo in queste dinamiche l’importante ruolo della Cina nel prossimo triennio.
Si è poi soffermato sulle dinamiche che concorrono a determinare il prezzo dei costi di produzione dei suini, evidenziandone la struttura, per spiegare l’impatto sugli allevamenti e di conseguenza lungo tutta la filiera di trasformazione. Dai dati emersi da uno studio condotto da ISMEA si registra inoltre un clima di sfiducia fra gli allevatori, anche in prospettiva; ma è in queste situazioni che si creano le condizioni per affrontare le sfide, come quelle della sostenibilità e del benessere animale, per crescere e sfruttare i fattori positivi delle nostre produzioni sui mercati internazionali.
FRANCESCO PIZZAGALLI – Presidente ISTITUTO VALORIZAZIONE SALUMI ITALIANI
Al Presidente IVSI Francesco Pizzagalli è spettato il compito di presentare ufficialmente il Programma Sostenibilità realizzato da ASSICA in collaborazione con l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani. Pizzagalli ha spiegato che l’obiettivo del documento, esito del lavoro di quasi tre anni svolto dall’IVSI e finalizzato nell’ultimo anno grazie alla collaborazione fra le due organizzazioni, è quello di diventare la base dello sviluppo sostenibile del settore. Dal processo di elaborazione dei dati raccolti negli anni svolto dall’Istituto, in collaborazione con la società Nativa, esperta nel supportare le aziende verso modelli di business sostenibili, è emerso chiaramente che 5 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals) identificati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, sono quelli su cui il settore si può concentrare maggiormente con i migliori margini di miglioramento.
Per questo l’elaborato, distribuito in assemblea e reso disponibile a tutte le aziende associate, alle istituzioni e agli operatori della filiera, si concentra proprio su questi 5 punti. Di questi viene riportato con dovizia di particolari quali sono le buone pratiche già attive nel settore, attraverso l’impegno delle aziende che già hanno intrapreso questo percorso, e quali sono gli obiettivi che ASSICA si impegna a sostenere attraverso la sua attività, per consentirne il raggiungimento da parte delle aziende. Il Programma di Sostenibilità deve diventare un manuale per le aziende del settore, ha poi aggiunto Pizzagalli, da condividere all’interno della propria struttura, perché rappresenta un investimento culturale che coinvolge tutti, sia all’interno delle aziende di trasformazione che lungo tutta la filiera, dall’allevamento alla distribuzione.
Ha poi tenuto a precisare che il concetto di sostenibilità non si esaurisce con l’aderenza a pratiche con un minor impatto sull’ambiente, ma anche sull’economia e sulla comunità. Per questo motivo fra gli obiettivi che l’associazione e l’istituto si sono posti con la pubblicazione del Programma di Sostenibilità, c’è anche quello di mantenere l’equilibrio fra la sostenibilità ambientale e quella economica e sociale.
MARCO FREY – Presidente UN GLOBAL COMPACT NETWORK ITALIA
Il Professor Marco Frey, Presidente del Global Compact Italia delle Nazioni Unite, è poi intervenuto per fare il punto sulla situazione delle imprese italiane in merito al tema della sostenibilità. Partendo da quanto sviluppato dalle Nazioni Unite negli ultimi 20 anni per la trasformazione verso un mondo più sostenibile, ha ricordato di quando è iniziato il coinvolgimento delle aziende nel patto globale, che hanno iniziato ad avere un ruolo fondamentale di collaborazione con le Istituzioni, accantonando l’impostazione che fino a quel momento le aveva inquadrate come interlocutori avversari di queste ultime, subendone le decisioni in materia di sviluppo sostenibile. Frey ha poi commentato positivamente la scelta di ASSICA di dotarsi di uno strumento in grado di agevolare le aziende in questa importante transizione, notando che gli obiettivi inseriti nel Programma sono innanzitutto di carattere economico, collegati poi anche alla dimensione sociale e ambientale. Ha poi sottolineato come l’impegno delle aziende in materia di sostenibilità deve essere documentato, dimostrato concretamente e oggettivamente, così come i risultati ottenuti: non bastano dichiarazioni, per prendere parte alla sfida globale, tutto va prontamente raccontato con dati ufficiali e verificabili.
Dal punto di vista delle aziende, soprattutto in Italia, il percorso è ancora lungo. Quanto accade nel mondo, poi, rallenta questo processo (dalla pandemia alla guerra in Ucraina) verso obiettivi molto ambiziosi, ma non può fermarsi. Le aziende si concentrano su alcuni obiettivi dell’Agenda in particolare, non su tutti, ma è naturale che sia così. Ad esempio, l’SDG 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica) è fra i più frequentemente affrontati; ma anche sugli SDG 3 (Salute e benessere), 4 (Istruzione di qualità) e 5 (Parità di genere) le imprese stanno facendo un ottimo lavoro, dimostrando di dare un contributo inaspettato al raggiungimento degli obiettivi del patto globale. Frey infine valuta molto positivamente il lavoro svolto per il Programma di Sostenibilità di ASSICA, evidenziando come sia importante che le associazioni di categoria si muovano in tal senso, per coinvolgere sempre di più le aziende, e plaudendo a quanto fatto, nello specifico del nostro settore, con il progetto Made Green in Italy.
ANDREA COSTA – Sottosegretario al Ministero della Salute
In seguito, la parola è passata al Sottosegretario del Ministero della Salute Andrea Costa, che ha affrontato la spinosa situazione della diffusione della peste suina africana, riportando le ultime disposizioni decise a livello ministeriale e in coordinamento con l’unità di crisi guidata dal commissario straordinario Angelo Ferrari, presente in sala. L’obiettivo del governo rimane quello di salvaguardare il comparto suinicolo agendo a protezione della filiera, soprattutto cercando di delimitare con interventi specifici la diffusione della malattia e la trasmissione da capi selvatici ai suini allevati.
Dalla posa delle recinzioni soprattutto in Piemonte e in Liguria fino alle azioni di abbattimento selettivo e smaltimento dei cinghiali in aree identificate ad alto rischio di contagio, sono molti gli strumenti messi in atto dal governo per contrastare l’emergenza. Costa ha anche ricordato che il 21 giugno è stato ufficializzato nella conferenza Stato-Regioni lo stanziamento di fondi straordinari pari a 15 milioni di euro per aumentare l’efficacia di queste azioni, rafforzando la biosicurezza proprio degli allevamenti.
FILIPPO GALLINELLA – Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati
L’onorevole Filippo Gallinella ha portato la testimonianza del lavoro svolto a livello parlamentare per gestire al meglio l’emergenza della peste suina africana, anche e soprattutto partendo dalla necessità di mettere in sicurezza gli allevamenti ed evitare che l’emergenza arrivi a un livello tale da interessare tutto il territorio nazionale e di conseguenza avere un impatto maggiore anche sulla filiera nella sua interezza. Gallinella si è poi soffermato sul concetto di made in Italy accostandolo a quello della sostenibilità, per descrivere uno scenario che sempre più chiede alle nostre aziende di produrre i nostri prodotti tradizionali secondo rigide procedure attinenti ad un modello di business più virtuoso di quello usato finora.
In questo quadro ha ricordato come la sostenibilità ambientale non possa essere l’unica presidiata, sottolineando che la chiave per dare vita a nuovi modelli debba passare necessariamente anche per iniziative legate alla sostenibilità economica e sociale. Il consumatore oggi, soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione, è particolarmente attento alle informazioni che trova sui prodotti agroalimentari ed è per questo di fondamentale importanza comunicare attraverso questi prodotti l’impegno in ambito di sostenibilità delle filiere che li producono. Si tratta di una condizione che con il tempo andrà ad intensificarsi, perché il futuro non può che passare da queste pratiche virtuose. In chiusura, ha ribadito la compattezza delle forze parlamentari nell’esprimere un giudizio negativo sul Nutriscore e sui sistemi di etichettatura nutrizionale a semaforo in genere, perché penalizzanti per i prodotti tradizionali della nostra cultura gastronomica e poco utili al consumatore.
MATERIALI DISPONIBILI PER IL DOWNLOAD
– Presentazione Massimiliano Valerii – CENSIS
– Presentazione Fabio Del Bravo – ISMEA
– Rapporto Annuale ASSICA – 2021
– Programma Sostenibilità