01/10/2014

Cade una delle barriere all’export verso il Giappone

Un importante ostacolo alle esportazioni in Giappone è stato finalmente rimosso: le Autorità nipponiche hanno recentemente approvato una nuova norma in materia di limiti microbiologici, in particolare per Listeria monocytogenes, nei prodotti pronti al consumo.

Il testo di legge non è ancora disponibile, ma è appurato che con l’entrata in vigore della nuova normativa, prevista entro la fine dell’anno, le disposizioni vigenti in Giappone si conformeranno a quanto previsto dagli standard internazionali del Codex e dall’Unione europea: per i prodotti pronti al consumo (RTE), nei quali ad oggi in Giappone è richiesta l’assenza di Listeria monocytogenes in 25 g di prodotto, sarà prevista una tolleranza alla presenza di LM fino a 100 ufc/g.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha sempre sostenuto che rientrare in tali soglie porti ad un numero ridottissimo di casi di listeriosi nell’uomo, richiamando spesso l’attenzione sul fatto che l’applicazione di criteri microbiologici sia solo una delle numerose attività di gestione per garantire il basso rischio di Listeria in prodotti pronti al consumo: l’applicazione coerente delle buone pratiche di igiene in combinazione con il sistema HACCP è fondamentale per ridurre al minimo la contaminazione iniziale a livello di produzione o ridurre il potenziale di crescita di L. monocytogenes, mentre osservare le temperature di conservazione consigliate e mantenere i cibi sempre adeguatamente refrigerati, prendendo nota della loro scadenza, è fondamentale a livello domestico.
Ma l’introduzione di un limite di tolleranza per Listeria nella normativa giapponese è un’importantissima novità, che avrà conseguenze molto positive sul nostro export verso il mercato del Sol Levante, semplificando di molto l’attività delle aziende esportatrici.

Il disallineamento tra le norme comunitarie e giapponesi, infatti, ha rappresentato da sempre una pesante barriera all’export di prodotti a base di carne in Giappone: il riscontro della presenza di Listeria monocytogenes durante i controlli effettuati in dogana sui prodotti pronti al consumo in importazione comportava l’iscrizione dell’azienda esportatrice in una “black list” e il conseguente campionamento di tutte le partite di prodotto simile da questa successivamente esportate, fino ad avvenuta cancellazione dalla lista nera, con immaginabile incremento dei costi a carico dell’azienda.

Oltretutto, la procedura definita dall’Autorità giapponese per richiedere l’esclusione dalla “black list” prevedeva che l’azienda predisponesse una dettagliata relazione delle indagini svolte nei locali di produzione, sia su superfici a contatto che non a contatto, e dei 60 campionamenti effettuati sui prodotti. Le tempistiche di disamina della documentazione presentata e di risposta da parte giapponese erano interminabili e, di conseguenza, la permanenza dell’azienda nella lista nera diventava quasi definitiva: spesso, nell’attesa di un riscontro da parte giapponese, si incorreva in una nuova positività al campionamento effettuato in dogana con il conseguente annullamento di tutta la documentazione già presentata e la necessità di ripetere tutte le indagini ambientali e sul prodotto.
Pur non avendo previsto l’azzeramento della “black list” con l’entrata in vigore della nuova legge, le Autorità nipponiche hanno acconsentito ad una semplificazione della procedura per la cancellazione degli stabilimenti virtuosi.
L’allineamento della normativa giapponese sui limiti microbiologici agli standard Codex è un obiettivo che ASSICA ha sempre avuto nella propria attività e che ha presentato in ogni tavolo e ad ogni livello tecnico e politico, europeo o internazionale. Pertanto, riteniamo di poter considerare la nuova legge nipponica un successo anche nostro, che andrà a beneficio delle aziende italiane esportatrici e dell’intero settore.

L’auspicio adesso è che anche gli altri Paesi che perseguono il principio di “tolleranza zero”, in primis gli Stati Uniti, seguano l’esempio di Tokyo.

CONDIVIDI L’ARTICOLO

Continua la lettura

Torna in alto