29/03/2012

“Carni e salumi: un potenziale di crescita per il Paese” Al Senato della Repubblica, Convegno ASSICA

L’export, le liberalizzazioni dei mercati, lo sviluppo del territorio e del Paese, la redditività, l’importanza dei salumi Dop e Igp, i valori nutrizionali. Di questo e di molto altro si discute al Convegno “Carni e salumi: un potenziale di crescita per il Paese” che si svolge oggi a Roma, organizzato da Assica (Associazione Industriali delle Carni e Salumi aderente a Confindustria), da IVSI (Istituto Valorizzazione Salumi Italiani) e da ISIT (Istituto Salumi Italiani Tutelati).
Tre sigle che rappresentano il mondo dei salumi. Un mondo che nel 2011 ha esportato oltre un miliardo di Euro. Una crescita che negli ultimi anni è sempre stata a due cifre (+11% in quantità, +7% in valore). “Un dato molto importante in un momento in cui diminuiscono i consumi interni, crescono i costi produttivi e diventa sempre più complesso l’accesso al credito” – ha affermato Lisa Ferrarini, Presidente di Assica.

Le perdite commerciali dovute alle barriere veterinarie e tariffarie esistenti si possono prudenzialmente stimare in 250 milioni di Euro. Una cifra che potrebbe essere realizzata già dal primo anno di liberalizzazione degli scambi. Non chiediamo aiuti finanziari, il nostro è un settore che non lo ha mai fatto. Chiediamo un aiuto alle Istituzioni affinché ci mettano nelle condizioni di far crescere la nostra economia” ha continuato la Ferrarini.
Il Convegno si articola in due parti. La prima, moderata da Anna Scafuri, Giornalista RAI del TG1, vede la partecipazione di Mario Catania – Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Adelfio Elio Cardinale – Sottosegretario Ministero della Salute; Paolo Scarpa Bonazza Buora – Presidente Commissione Agricoltura del Senato; Elisabetta Bernardi – nutrizionista – Università di Bari; Lisa Ferrarini – Presidente Assica; Francesco Negroni – Presidente ISIT.
Questa sezione ha lo scopo di presentare i nuovi dati nutrizionali dei salumi italiani, che verranno illustrati da Mario Colombo, Presidente dell’INRAN. Queste analisi confermano il trend di miglioramento nutrizionale di alimenti simbolo della tradizione gastronomica italiana ed evidenziano come nei nostri salumi sia notevolmente diminuita la presenza di sale e di grassi, ed invece sia aumentato l’apporto delle proteine, delle vitamine e dei sali minerali.
Seguirà una presentazione dei salumi DOP e IGP. “Oggi le produzioni DOP e IGP rappresentano per il settore agroalimentare circa il 7-8% del giro d’affari totale, ma nel caso del settore dei salumi registrano una percentuale più significativa: si stima che circa un quarto del giro d’affari della salumeria italiana sia rappresentato dai prodotti DOP e IGP. Ciò evidenzia chiaramente l’importanza economica che rivestono queste produzioni per il Paese e per i singoli territori” ha spiegato Francesco Negroni, Presidente di ISIT (Istituto Salumi Italiani Tutelati).
La seconda parte invece, moderata da Nicola Porro, Vice Direttore de Il Giornale, ha come interlocutori sempre Lisa Ferrarini, con l’aggiunta al Tavolo di Lorenzo Terzi – Capo Unità “Affari internazionali bilaterali DG Salute e tutela dei consumatori della Commissione UE; Paolo De Castro – Presidente Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo; Alessandro Giordani – Capo Settore Rappresentanza in Italia della Commissione Europea; Roberto Luongo – Direttore del Dipartimento Promozione Internazionalizzazione ICE; Nicola Levoni – Presidente IVSI.

Questa sezione introduce il tema dell’importanza delle esportazioni per il settore dei salumi e della carne suina. Il Presidente dell’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, Nicola Levoni, nel suo intervento punta l’attenzione sull’intensa attività promozionale svolta dall’Istituto in questi anni. Attività che, con il sostegno delle Istituzioni, ha consentito un rafforzamento delle nostre esportazioni. “Oggi, ha affermato Nicola Levoni, è sempre più importante la promozione all’estero dei nostri prodotti alimentari. A tal fine, in un contesto in cui le risorse sono necessariamente limitate, occorre evitare dispersioni e puntare su un forte coordinamento delle attività di tutti gli Enti e le Istituzioni impegnate nell’internazionalizzazione. Infine, è fondamentale promuovere l’intero settore così da aumentare l’impatto delle azioni sui mercati esteri.

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