18/03/2014

Le nuove regole per l’export in USA

Affluenza record all’incontro organizzato a Parma, il 7 marzo scorso, dal Ministero della Salute con la collaborazione di ASSICA e dei Consorzi del prosciutto di Parma e San Daniele per illustrare – insieme ai vertici dei Servizi veterinari di Emilia Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia – le ultime disposizioni ministeriali in materia di esportazione dei prodotti a base di carne negli USA.
L’evento rientra nell’ambito delle iniziative adottate dal Ministero per consentire alle Autorità statunitensi di continuare a considerare equivalenti i sistemi di ispezione dei prodotti a base di carne adottati nel nostro Paese e negli Stati Uniti. Dallo scorso autunno, infatti, sono in vigore misure che rendono difficoltoso per le aziende l’accesso al mercato americano.

Tra marzo 2012 e settembre 2013 – ha spiegato Anna Beatrice Ciorba del Ministero della Salute – ai Port of Entry (POE) americani sono state rilevate sette positività per Listeria monocytogenes su prosciutti crudi disossati provenienti dall’Italia; ciò ha comportato la richiesta del Food Safety and Inspection Service statunitense (FSIS) di un confronto con il nostro Ministero della Salute”. In particolare, FSIS ha chiesto alle Autorità sanitarie italiane di intensificare i controlli e di mettere in atto azioni specifiche per evitare queste situazioni, stabilendo nel frattempo il campionamento di tutte le partite in arrivo negli USA, esportate da tutti gli stabilimenti italiani.

L’insostenibilità di tale situazione per le nostre esportazioni è evidente: il sistema organizzativo americano, infatti, prevede che le partite di prodotti stazionino per moltissimi giorni presso i magazzini doganali prima di essere campionati, le spese di deposito sono ingentissime e mettono a rischio la redditività delle nostre esportazioni negli USA. In una situazione di mercato in cui i consumi interni dei nostri prodotti sono in preoccupante calo da ormai molti mesi, le esportazioni rappresentano una risorsa vitale per il settore e in particolare le esportazioni verso gli Stati Uniti, che rappresentano ormai un mercato insostituibile, giungendo in alcuni casi ad essere la principale destinazione per alcuni nostri prodotti.
Tenendo in considerazione tutti i prodotti della salumeria italiana, l’export verso gli USA nel 2012 è stato pari a 5.890 tonnellate (+21,5% rispetto al 2011) per un controvalore di 68,1 milioni di euro (+ 29,7%): questi dati fanno degli Stati Uniti il nostro primo partner commerciale extra UE.

Al fine di normalizzare nuovamente i fondamentali flussi commerciali verso gli USA, il Ministero ha avviato una serie di iniziative tra le quali, in particolare, l’importante revisione dei regolamenti di esportazione e la conseguente organizzazione di corsi di aggiornamento e formazione per il personale coinvolto nei controlli sugli stabilimenti approvati per l’esportazione negli USA.
Un primo momento di informazione degli operatori e dei veterinari ufficiali è stato rappresentato proprio dalla mattinata di studio organizzata presso la Camera di Commercio di Parma.
Ai numerosissimi intervenuti, i relatori hanno esposto e spiegato le recenti novità della legislazione USA e le conseguenti nuove determinazioni nazionali emanate in tema di autocontrollo aziendale e controllo ufficiale, con particolare riferimento al piano per i campionamenti e alle linea guida sui controlli per Listeria monocytogenes. Sono state fornite istruzioni operative sulle attività da effettuare a seguito del riscontro di positività per Lm a carico di superfici e di prodotti e sulle modalità di effettuazione dei campionamenti volti ad individuare l’eventuale fonte di contaminazione degli ambienti interessati, nonché per l’applicazione di linee guida per l’utilizzo di tecnologie produttive innovative.

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