24 Gennaio 2025
Export salumi in aumento nei primi 9 mesi del 2024

(Di Laura Falasconi)
Importante crescita per le esportazioni di salumi nei primi nove mesi del 2024. Secondo i dati rilasciati da ISTAT, nel periodo gennaio- settembre le spedizioni dei nostri prodotti sono salite a quota 171.937 ton (+13,6%), per un valore di 1.734,8 milioni di euro (+8,8%).
Durante i primi nove mesi del 2024, anche le importazioni di salumi hanno mostrato un incremento, salendo a 38.935 tonnellate (+11,3%) per un valore di 225,7 milioni di euro (+7,1%). Il saldo commerciale ha evidenziato un aumento rispetto ai primi nove mesi del 2023, raggiungendo 1.509,1 milioni di euro (+9,0%). Le esportazioni del comparto, in termini di fatturato, hanno registrato una crescita in linea con quella dell’industria alimentare (+8,6%), ma in contrapposizione con il calo dell’export generale del Paese (-0,7%).
Si tratta indubbiamente di un risultato molto importante, soprattutto considerando le numerose difficoltà affrontate dal settore, in particolare gli alti costi delle materie prime e la diffusione della Peste suina africana (PSA). Sul fronte dei costi, nel terzo trimestre, l’ingresso della PSA negli allevamenti a partire dalla fine di luglio ha aumentato l’incertezza e il rischio, contribuendo a mantenere elevati i costi della carne.
Per quanto riguarda le limitazioni all’export, importanti mercati come quello cinese sono rimasti preclusi e molte misure restrittive nei confronti delle importazioni di salumi italiani, come nel caso del Giappone, sono rimaste in vigore. Inoltre, il coinvolgimento della Provincia di Parma a seguito di un riscontro di positività per PSA nei cinghiali all’inizio di aprile ha determinato l’ampliamento dell’area del nostro Paese sottoposta a restrizioni, riducendo o modificando la composizione delle esportazioni di salumi verso i Paesi terzi, soprattutto USA e Canada.
Al riguardo è utile precisare che, dopo un iniziale rallentamento generale delle esportazioni verso questi due Paesi, nei mesi estivi, sono state superate alcune lacune burocratiche che hanno consentito, come nel caso dei prosciutti cotti per il mercato USA, una ripresa dei flussi. Il periodo luglio-settembre, con invii pari a 60.254 ton per un valore di 611,9 milioni di euro, ha registrato un +12,0% in volume ton e un +8,0% in valore rispetto allo stesso periodo 2023.
Un risultato, questo, che ricalca, soprattutto con riferimento ai volumi, quello degli invii verso i partner comunitari (+14,6% in quantità e +7,3% in valore), ma che ha tratto beneficio anche dalla crescita a valore dell’export verso i Paesi terzi (+5,8% in quantità e +9,3% in volume rispetto al terzo trimestre 2023).
Per l’analisi dei prodotti più esportati e l’andamento verso UE e Paesi Terzi, leggi l’articolo completo.