12 Luglio 2023
ASSICA: la filiera dei salumi chiede l’iva al 4% e l’eradicazione della PSA
(di Fabio Onano)
Il 15 giugno scorso nel Salone Bernini di Palazzo Ripetta a Roma si è tenuta l’Assemblea Generale dei Soci ASSICA, durante la quale – dopo la seduta privata riservata alle sole aziende associate – ha avuto luogo il convegno dal titolo “LE PROSPETTIVE DELLA FILIERA DEI SALUMI, FRA CAMBIAMENTI ECONOMICI E SFIDE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE”, un momento di confronto e aggiornamento per approfondire lo scenario attuale del settore, con il commento dei recenti dati di produzione e consumo e alla luce delle tante sfide che l’anno in corso ha già lanciato alle imprese. Molti gli ospiti previsti e gli interventi istituzionali a cui ASSICA ha voluto dare spazio, per portare nel dibattito più punti di vista, osservazioni e testimonianze, a proposito dei tanti temi che animano il settore in questo periodo e che sempre più, già dall’immediato futuro, ne influenzeranno le sorti.
La giornata di lavori è stata presentata e moderata da Andrea Pancani, Vicedirettore del TG di LA7, cronista di politica, economia e attualità e voce sempre informata sulle dinamiche economiche del sistema produttivo italiano. Nella sua introduzione Pancani ha commentato le ultime notizie provenienti dal fronte monetario internazionale, con la decisione della Banca Centrale Europea di aumentare i tassi di interesse dello 0,25% per contrastare l’inflazione e l’impatto che questo avrà su famiglie e imprese. Pancani ha poi annunciato la recente elezione di Pietro D’Angeli alla carica di Presidente dell’Associazione.
IL SALUTO DEL PRESIDENTE USCENTE
Pancani ha quindi passato la parola proprio a Ruggero Lenti, Presidente uscente di ASSICA, per il suo discorso di saluto alla nutrita platea, in cui ha avuto modo di ricordare le principali questioni sul tavolo: dall’aumento dei costi delle materie prime alla gestione della difficile situazione generata dal conflitto in Ucraina, con il conseguente rialzo dei costi energetici. Dalla lotta alla PSA, combattuta fin da subito fianco a fianco con le istituzioni nazionali e territoriali, in costante contatto con il Commissario Straordinario e in supporto alle imprese del comparto, alla gestione dell’impatto di questi fattori sui consumi, sullo sviluppo del settore e sulla continua ricerca di qualità nelle produzioni.Nell’analisi di Lenti, anche il plauso per l’apertura di un tavolo di filiera a livello istituzionale – richiesto da tempo da ASSICA e ottenuto di recente – e le difficoltà nel confronto con la distribuzione, che oggi gioca un ruolo sempre più fondamentale e che ha gestito gli aumenti dei listini in maniera non del tutto soddisfacente rispetto all’aumento dei costi che si sono verificati per le imprese di trasformazione del nostro settore. Un’eredità che nel passaggio di testimone alla presidenza, Pietro D’Angeli dovrà gestire con sapienza e decisione, per assicurare equilibrio e prospettive più rosee alle imprese.
GLI OBIETTIVI DEL NEOELETTO PRESIDENTE
Il neoeletto Presidente ASSICA Pietro D’Angeli ha innanzitutto voluto ringraziare le aziende associate per la fiducia accordatagli e il supporto dimostrato, ammettendo di vivere con grande emozione, onore e senso di responsabilità il ruolo che da oggi ricopre alla guida del settore. D’Angeli ha poi voluto ringraziare i suoi predecessori Lenti e Levoni per l’importante lavoro svolto e ha sottolineato la necessità di un lavoro di squadra, in tempi turbolenti come questi, ricordando che nessuno può guidare con successo da solo questa importante Associazione, se non con un senso di realistica umiltà, ma solo soprattutto con il sostegno di tutti. È con tale spirito di resilienza che ha annunciato di voler affrontare le tante sfide in campo, in uno scenario che muta e si complica rapidamente, chiedendoci di rimodellare spesso il nostro futuro. È per questo che insieme va individuata la via, perché possa portare il settore in un porto sicuro. D’Angeli ha poi passato in rassegna le principali criticità, indicando quale approccio terrà e che obiettivi vuole che vengano raggiunti: sostenibilità economica, lotta alla peste suina africana e passaggio generazionale. L’aumento dei costi della materia prima del 2022 prosegue nel 2023 e le prospettive non accennano a mostrare schiarite. I costi energetici, in calo nel primo trimestre 2023, saliranno nel terzo e quarto trimestre e le industrie del settore hanno scaricato a valle solo parzialmente gli aumenti registrati. Il protrarsi di questa dinamica di sofferenza dei conti economici non potrà essere senza conseguenze sulle prospettive del tessuto produttivo. Per questo, in uno scenario molto complesso, una delle soluzioni per controbilanciare gli squilibri presenti potrebbe essere quella di ridurre l’IVA, portandola dal 10% al 4%, equiparando quindi carni e salumi a formaggi e prodotti ortofrutticoli. Una strada praticabile e di buon senso.
L’adattamento ai tempi che cambiano comporta il promuovere la competitività sostenibile dell’industria e delle PMI. Significa anche trovare lacune nella legislazione e lavorare su proposte di piani d’azione, come ad esempio contrastare fortemente il sommerso: la concorrenza sleale va perseguita. Un altro punto su cui lavorare è la lotta alla PSA: la presenza di animali selvatici infetti sul territorio italiano a partire da gennaio 2022, con la conseguente perdita dell’indennità da Peste Suina Africana del nostro Paese, ha comportato già conseguenze dannose per il settore, in particolare nell’ambito dell’export verso i Paesi terzi.
Notevole preoccupazione ha destato la situazione in alcune regioni in cui rischia di essere compromessa la continuità della produzione dell’intero sistema dei prodotti tutelati, fiore all’occhiello della salumeria italiana. Ad oggi, ha ricordato D’Angeli, non sono ancora state decise e messe in atto le azioni necessarie per l’eradicazione della malattia, ma è di vitale importanza agire tempestivamente, per impedire l’avanzamento dell’infezione e riaprire i canali export ora bloccati. Infine, il Presidente ha voluto affrontare uno dei temi più sensibili per il settore, parlando della necessità di aprire le aziende ai giovani, alle Università, ai centri di ricerca. È importante trasmettere alle nuove generazioni – senza timore – le nostre conoscenze e competenze, dando loro spazio, perché possano mettersi pienamente alla prova, accettandone anche gli errori. L’obiettivo è quello di una crescita economica e sostenibile.
L’innovazione rappresenta un’altra entusiasmante frontiera per unire le generazioni. Università e Centri di ricerca italiani sono eccellenze che espandono nei giovani la conoscenza e coltivano possibilità, guidando soluzioni per far crescere il nostro settore. Davanti a noi oggi abbiamo problemi da risolvere, leader da coltivare, sensibilizzazione e servizi da estendere, disuguaglianze da colmare e scoperte da raggiungere. Tutti questi sono traguardi che raggiungeremo, ha concluso D’Angeli, se restiamo uniti, perché alla base serve un vero gioco di squadra.
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